Presentazioni memorabili? Il segreto è nella storia che racconti
Importanza di uno storytelling efficace

“Sinceramente, non ho ben capito quello che volevi dire…”
Ecco una frase che un comunicatore professionista non dovrebbe mai sentirsi fare dal proprio pubblico. Si tratta, purtroppo, di una eventualità abbastanza comune dettata dalla mancanza di focalizzazione del relatore e dalla sfortunata accettazione di tre problematiche comunicative che mandano in tilt il pubblico.
Problema numero 1
– Cercare di trasmettere più di un messaggio
Per essere produttivi al massimo spesso finiamo per mettere tre o quattro messaggi diversi in una presentazione da venti minuti. Il risultato sarà quello di non riuscire a condurre l’attenzione degli spettatori creando confusione cognitiva.
Soluzione – Focalizzazione sul messaggio
Focalizziamoci solo su di un messaggio, su quell’aspetto che vogliamo far emergere dal nostro intervento e dovrà costituire un importante aiuto per chi ascolta. Il messaggio sarà l’aspetto per il quale verremo ricordati e consentirà di perpetrare una call to action ai fini di spingere i nostri ascoltatori all’azione in una certa direzione. Ricordiamoci che una mente confusa non prende decisioni.
Problema numero 2
– Il messaggio trasmesso non è memorabile
“Siamo i leader di mercato, dovete per forza comprare da noi…”. Non funziona in questo modo. I processi di disintermediazione e la necessità da parte del pubblico di essere effettivamente coinvolta in un processo comunicativo richiedono uno sforzo maggiore da parte del relatore.
Soluzione – Il messaggio che dobbiamo dare deve essere riassumibile in una frase
Un messaggio chiaro e comprensibile guida lo spettatore verso l’azione.
Problema numero 3
– Nessuna storia a supporto delle nostre idee
Numeri, analisi, dati e fatti sono altamente non coinvolgenti. Al pubblico piacciono le storie. “Ma come posso costruire storie se devo parlare di chimica farmaceutica?”. Il punto è proprio questo, trovare il come fare. La vera differenza tra un relatore ed un altro, a parità di autorevolezza e capacità tecniche, risiede proprio in questa facoltà. Le persone desiderano essere coinvolte sul piano emozionale (ne abbiamo già parlato), quando stabiliamo un rapport (connessione) con il pubblico sotto questo profilo, esso comincia a risuonare sulla nostra lunghezza d’onda e accade il piccolo “miracolo” del coinvolgimento.
Soluzione – Trova sempre una storia a corredo della tua presentazione
Le storie sono costantemente intorno a noi, dobbiamo solo coglierle. Ecco di seguito tre semplici campi di applicazione dello storytelling nel Public Speaking.
a) Esperienze personali Che cosa ha fatto cambiare la tua vita? Le prime impressioni quando hai cominciato a lavorare. Cose come queste vi identificano a livello umano e piacciono al pubblico.
b) Client case studies Quale fatto della tua attività può essere di esempio a chi ascolta per consentirgli di percorrere una strada analoga, in caso di successo, o di metterlo in guardia in caso di eventi avversi.
c) Storie di personaggi famosi Citazioni da film, arte, musica e tanto altro. Abbiamo a disposizione un universo di possibilità da utilizzare in modo sinergico ai nostri argomenti. Facciamolo.
Per la nostra prossima presentazione scegliamo la migliore storia possibile e raccontiamola con il cuore e la passione che sempre devono distinguere un relatore capace.
Esprimiamo i nostri concetti in modo professionale e….buona vita a tutti!
Michele Micheletti